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I 3 tipi di stress – come temperamento, geni ed evoluzione plasmano le reazioni

Un cervo, un gatto e un lupo uno accanto all’altro, simbolo dei tre tipi di stress nella Bodymind Therapy – ansioso, soddisfatto ed aggressivo.

Lo stress è più di una semplice reazione alle pressioni esterne – è l’espressione di un sistema di sopravvivenza profondamente radicato nel corpo. Secondo la visione della Bodymind, non vediamo questo sistema come un errore, ma come espressione di un adattamento intelligente. Le nostre modalità di reazione allo stress sono determinate dal sistema nervoso, dal nostro temperamento e da strategie evolutive.

Alcuni di questi schemi si sviluppano socialmente e culturalmente, altri invece sono biologicamente radicati e vengono chiamati «animale interiore». Questo animale interiore vive nel corpo, nei riflessi, nei muscoli e nella respirazione. Assume il controllo automaticamente quando la razionalità e il controllo non funzionano più.


Nella terapia Bodymind distinguiamo tre animali archetipici – tre tipi evolutivi di temperamento: l’animale ansioso, l’animale soddisfatto e l’animale aggressivo. Tutti seguono lo stesso ciclo neurologico, il «Vicious Cycle of Stress» (circolo vizioso dello stress), un ciclo di percezione, attività cerebrale e reazioni ormonali, ma con intensità e dinamiche diverse. Ma prima: cos’è realmente lo stress?


Il ciclo dello stress – cosa accade nel corpo


Il ciclo dello stress descrive come corpo e psiche reagiscono passo dopo passo a una minaccia o a una sfida. Ogni passaggio comporta conseguenze fisiologiche e psicologiche, che rafforzano il passo successivo. Si crea così un ciclo che spesso si autoalimenta e intensifica, se non si interviene consapevolmente per interromperlo o regolarlo..



  1. Percezione della minaccia (interpretata dalla corteccia)

    Fisiologicamente:

    nella corteccia cerebrale uno stimolo viene percepito e interpretato.

    Psicologicamente:

    nasce la sensazione che «qualcosa non vada». Ciò crea insicurezza o vigilanza, influenzando come valutiamo le situazioni.


  2. Transmissions all’amigdala (valutazione del pericolo)

    Fisiologicamente:

    lo stimolo viene inviato all’amigdala, centro emozionale che valuta il pericolo.

    Psicologicamente:

    nasce una prima reazione emotiva – spesso ansia, disagio o inquietudine, ancora vaga e diffusa.


  3. Attivazione sensoriale preconscia (via diretta all’amigdala)

    Fisiologicamente:

    alcuni stimoli sensoriali arrivano direttamente all’amigdala senza controllo cognitivo, attivando il corpo prima della consapevolezza razionale.

    Psicologicamente:

    compaiono improvvise tensioni, batticuore o peso allo stomaco, spesso senza comprendere chiaramente cosa le abbia scatenate, generando confusione o perdita di controllo.


  4. Attivazione dell’asse dello stress (CRH)

    Fisiologicamente:

    l’amigdala attiva tramite l’ormone CRH l’asse dello stress (ipotalamo-ipofisi-surrene). Il corpo si prepara a lottare o fuggire.

    Psicologicamente:

    emerge il bisogno di agire o proteggersi. Cresce la tensione emotiva interna, accompagnata da nervosismo o irritabilità.


  5. Attivazione simpatica (allarme corporeo: battito cardiaco, tensione muscolare)

    Fisiologicamente:

    il simpatico attiva il corpo: battito cardiaco e pressione aumentano, i ancora vaga e diffusa. si tendono, la digestione rallenta. Il corpo entra in modalità di allarme.

    Psicologicamente:

    percepiamo questo come stress o paura. La concentrazione si focalizza sulla minaccia; i pensieri diventano meno chiari, più ristretti e reattivi.


  6. Rilascio di ormoni dello stress (adrenalina, cortisolo)

    Fisiologicamente:

    il surrene rilascia adrenalina e cortisolo, liberando energia e mantenendo attivo il corpo.

    Psicologicamente:

    cresce il senso di urgenza, pressione e agitazione. Nel lungo periodo ciò si traduce in tensione cronica, disturbi del sonno o esaurimento.


  7. Attivazione del locus coeruleus (noradrenalina alta, amigdala attiva)

    Fisiologicamente:

    il cortisolo attiva il locus coeruleus che produce noradrenalina, mantenendo l’amigdala attiva e prolungando lo stato di allarme.

    Psicologicamente:

    la mente rimane in costante vigilanza e preoccupazione. Ansia, rabbia o frustrazione aumentano, rilassarsi diventa difficile, e nasce una tensione interna persistente.


  8. Retroazione verso l’amigdala (lo stress continua)

    Fisiologicamente:

    la noradrenalina mantiene attiva l’amigdala, che rilascia nuovamente CRH. Il ciclo si mantiene e intensifica.

    Psicologicamente:

    i sentimenti di stress si consolidano, i pensieri girano ossessivamente, aumenta il peso emotivo. Possono emergere esaurimento, senso di impotenza o aggressività.


  9. Rinforzo del ciclo (continua conferma della minaccia)

    Fisiologicamente:

    il sistema interpreta ogni nuova percezione sempre più come una minaccia, confermando automaticamente e approfondendo il ciclo.

    Psicologicamente:

    si genera una spirale negativa: ansia, panico, umore depresso o irritabilità aumentano. La fiducia nelle proprie risorse cala e la percezione diventa sempre più distorta.



I 3 tipi di stress – animali interiori e la loro dinamica

La differenza tra i tre tipi di stress sta nella velocità, intensità e durata con cui entrano nel ciclo e soprattutto nella facilità o difficoltà di uscirne o di regolarlo.

Guardiamo nel dettaglio come reagiscono e quali vantaggi e svantaggi evolutivi questa diversità comporta.

1. L’animale ansioso – ipersensibile, vigile, profondamente sensibile


  • Attivazione rapida dello stress

    L’animale ansioso è timido, prudente e percepisce precocemente anche i più piccoli cambiamenti. Il suo sistema nervoso reagisce con estrema sensibilità: l’amigdala si attiva rapidamente e intensamente, spesso prima che la corteccia prefrontale riesca a regolare l’emozione. Anche minimi stimoli possono essere interpretati come minacce, generando immediatamente stress, persino senza una reale causa.


  • Allerta persistente

    L’asse dello stress (HPA) si attiva velocemente: cortisolo, adrenalina e noradrenalina aumentano in modo significativo, restano elevati per lungo tempo e mantengono il corpo costantemente in allerta. Questo animale rimane quindi frequentemente intrappolato in un ciclo continuo di stress.


  • Sfide della vita moderna

    Nella vita moderna, questo tipo reagisce a sovraccarichi sensoriali, pressione sociale e mancanza di possibilità di ritirarsi con comportamenti di ritiro, inquietudine interiore o sintomi psicosomatici. Disturbi del sonno, tensioni croniche e stanchezza emotiva possono emergere frequentemente se a quest’animale non vengono garantiti sufficiente protezione e momenti di tranquillità.


  • Punti di forza dell’animale ansioso

    Tuttavia, proprio in questa sensibilità si trovano anche i suoi punti di forza: sensibilità elevata, attenzione sottile e forte intuizione. L’animale ansioso percepisce chiaramente anche sottili cambiamenti ambientali o sfumature interpersonali e dispone di una spiccata empatia.


  • Approcci terapeutici nella Bodymind Therapy

    Nella Bodymind Therapy l’animale ansioso non impara ad “eliminare l’ansia”, bensì a relazionarsi con essa. La regolazione avviene attraverso il sentire corporeo, il movimento e il delicato auto-conforto: tramite contatto, respiro e consapevolezza dei propri confini interni.


  • Uno spazio interiore di sicurezza

    Gli elementi terapeutici centrali sono spazi sicuri, lente pratiche di consapevolezza corporea e rituali di cura consapevole verso di sé. L’obiettivo è creare uno spazio interiore di sicurezza e radicamento, in cui l’alta sensibilità possa essere vissuta come risorsa.


2. L’animale equilibrato – regolato, adattabile, calmo


  • Un sistema nervoso bilanciato

    L’animale equilibrato vive in un buon equilibrio tra attività e riposo. Il suo sistema nervoso è ben integrato: amigdala, corteccia prefrontale e nervo vago lavorano armoniosamente insieme. Questo animale percepisce in modo differenziato gli stimoli e attiva l’asse dello stress solo quando realmente necessario.


  • Elaborazione sana dello stress

    Il corpo reagisce moderatamente e in modo ritmico allo stress, con una breve attivazione di adrenalina e cortisolo, che rapidamente torna alla normalità. L’animale equilibrato ha quindi ottime premesse per affrontare lo stress in modo sano e sostenibile nel tempo.


  • Il rischio dell’iper-adattamento

    Tuttavia, proprio questa sua grande adattabilità può diventare problematica quando la capacità di sopportazione viene continuamente sovraccaricata. Poiché apparentemente “funziona bene”, questo animale tende facilmente a ignorare i propri limiti, scivolando lentamente nell’esaurimento.


  • Punti di forza e risorse

    L’animale equilibrato porta con sé qualità preziose: serenità, resilienza e adattabilità. Queste qualità lo aiutano a mantenere un equilibrio a lungo termine, se riconosce i propri limiti.


  • Approcci terapeutici nella Bodymind Therapy

    La Bodymind Therapy aiuta l’animale equilibrato a sentire nuovamente con chiarezza i propri bisogni e limiti – non solo all’esterno, ma soprattutto all’interno.


  • Ritrovare l’equilibrio

    L’obiettivo è una regolazione viva e consapevole, basata non sul “resistere”, ma sul ritmo e sull’equilibrio interiore. Pratiche di consapevolezza, lavoro corporeo e ascolto delle proprie esigenze aiutano a percepire tempestivamente i segnali di sovraccarico e a stabilire un ritmo di vita sano e sostenibile.


3. L’animale aggressivo – rapido, impulsivo, amante del rischio


  • Reazione forte agli stimoli

    L’animale aggressivo è energico, impulsivo e continuamente alla ricerca di stimoli e nuove sfide. Reagisce rapidamente e intensamente agli stimoli, specialmente in situazioni nuove o rischiose. L’amigdala si attiva velocemente, la regolazione prefrontale è meno efficace, e il corpo reagisce con forti picchi di adrenalina e cortisolo.


  • Il rischio del ciclo dello stress

    Questo animale spesso rimane intrappolato in un ciclo intenso di stress da cui ha difficoltà a uscire. Nel contesto moderno, fortemente competitivo, è frequentemente sovrastimolato. Soffre di irrequietezza, insonnia, irritabilità o la sensazione di “non riuscire a rallentare”.


  • Strategie di compensazione

    Spesso ciò si traduce in un maggior consumo di sostanze stimolanti o in attività sportive intense, utilizzate per scaricare la tensione interiore. A lungo termine questo può portare a esaurimento emotivo o burnout.


  • Punti di forza e risorse

    Nonostante le difficoltà, l’animale aggressivo porta con sé qualità preziose: determinazione, capacità d’azione e coraggio di affrontare i cambiamenti.


  • Approcci terapeutici nella Bodymind Therapy

    Nella Bodymind Therapy impara a percepire i propri impulsi senza cedere automaticamente ad essi. Attraverso movimenti lenti, pause consapevoli e una percezione corporea più attenta, sviluppa nuove strategie per regolare lo stress.


  • Coltivare un freno interiore

    È fondamentale sviluppare una capacità interiore di rallentare, vivendo consapevolmente momenti di tranquillità e lentezza, per equilibrare la sua impulsività rapida.



Conclusione: comprendere l’animale interiore – percepire il ciclo


Tutti e tre i tipi di temperamento – ansioso, equilibrato o aggressivo – rappresentano strategie evolutive intelligenti. Nessuno è migliore o peggiore degli altri. Ogni tipo porta con sé capacità specifiche e sfide proprie.


Nell’approccio della Bodymind Therapy ci rapportiamo a questi animali interiori non con controllo o correzione, ma con attenzione, contatto e presenza consapevole. Il percorso non mira a uno stato "normale", ma a una gestione consapevole del proprio temperamento.


Lo stress, in fondo, non nasce solo da fattori esterni, ma dal modo in cui il nostro animale interiore vi reagisce. Attraverso consapevolezza, esperienza corporea e relazione empatica possiamo riconoscere e trasformare il "Vicious Cycle of Stress" – passando dalla mera sopravvivenza a un flusso di vita consapevole, vivo e autoregolato.

In questo processo impariamo ad accettare il nostro temperamento specifico, integrandolo consapevolmente come una parte preziosa della nostra personalità e valorizzandolo positivamente.


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